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Il senatore di Fdi: “Escludere, con la scusa di dare il meglio, secondo l’assioma ‘a persone speciali, scuole speciali’ è quanto di più falso esista”

“Può contagiarsi ancora solo con se stesso. Gli auguro tuttavia di aprire gli occhi e le orecchie e lo invito a chiedere scusa. Credo che esprima pensieri che alcuni, spero pochi, condividono e che altri si vergognano a condividere. Esiste purtroppo in noi la smania di creare linee di demarcazione fra il noi e il loro, di far prevalere le proprie insoddisfazioni lanciandole come dei sassi contro gli altri. Diceva San Giovanni che il buono predilige l’oscuro. Io non ci credo. E ne trovo riscontro ogni giorno”. Questo il duro commento – riferito a SostenibileOggi – di Antonio Guidi, ex ministro del governo Berlusconi, ora senatore di Fratelli d’Italia, a proposito delle esternazioni discusse sui disabili del generale Roberto Vannacci, candidato della Lega alle elezioni europee di giugno. 

“Sarebbe opportuno non dare giudizi approssimativi. La vis polemica esternata da Vannacci, nonché la smania di engagement della stampa cosiddetta progressista, rappresentano opportunità di riconoscimento dei passi fatti avanti sul fronte della disabilità, storicamente e dall’attuale, operoso esecutivo”, ha aggiunto Guidi, che sull’inclusione scolastica aggiunge:L’inclusione scolastica è sintomo di piena attuazione della democrazia. Del resto, cos’altro potrei dire io che ho avuto la possibilità di trascorrere solo meravigliosi anni al liceo, escluso dalle attività scolastiche e dai gruppi di compagni, pur essendo promettente e forse anche simpatico. Escludere, con la scusa di dare il meglio, secondo l’assioma ‘a persone speciali, scuole speciali’ è quanto di più falso esista. È soprattutto poco aderente la realtà. La realtà politica attuale, invece, dimostra attraverso l’alacre impegno del ministero della Disabilità, dell’Istruzione e del Merito e di tutto il governo Meloni impegno e dedizione per garantire piena partecipazione e autodeterminazione delle persone con disabilità”. 

Il senatore quindi torna sul lavoro del governo sui disabili, ribadendo che è lontano anni luce dalle teorie espresse da Vannacci: “Come ha già accuratamente raccontato la ministra Alessandra Locatelli, è di fondamentale importanza la recente approvazione dell’ultimo decreto attuativo della legge delega in materia di disabilità che definisce la condizione di disabilità, introduce l’accomodamento ragionevole, riforma le procedure di accertamento e la valutazione multidimensionale per l’elaborazione e l’attuazione del Progetto di vita individuale e personalizzato. Porta una parte non piccola del mio contributo, essendo stato relatore in commissione Affari sociali e Sanità del Senato. Si tratta di una vera e propria rivoluzione in termini di presa in carico sociosanitaria”, aggiunge il senatore, “Semplifica il sistema di accertamento dell’invalidità civile, eliminando le visite di rivedibilità e introduce il Progetto di vita, come strumento di accompagnamento nella vita delle persone, superando le disomogeneità territoriali dei servizi. È sempre recente l’istituzione di un’Autorità garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, un organo indipendente e collegiale che verrà attivato a partire dall’inizio del prossimo anno e che opererà per garantire la tutela dei diritti delle persone con disabilità con accesso illimitato ai luoghi e senza necessità di autorizzazione e preavviso. Sottolineo, infine, che l’inclusione (e la sua difesa) è un lavoro quotidiano. Difendere diritti già conquistati e lottare per i diritti ancora da conquistare è un lavoro quotidiano. E siamo a lavoro per aumentare inclusione sociale, scolastica e lavorativa, con misure ad hoc”.

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