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Un movimento che prova a porre la questione – sempre presente – dell’accessibilità agli eventi dal vivo per i disabili

Partite, concerti, in generale gli eventi dal vivo che diventano disponibili, usufruibili per tutti, anche per le persone con disabilità. Si chiama “Live for All” ed è un tema virale anche in rete: è un movimento che prova a porre la questione – sempre presente – dell’accessibilità agli eventi dal vivo per tutti. Un inno all’inclusione, all’abbattimento degli steccati, contro l’esercizio di ogni tipo di discriminazione. 

Il manifesto

È stato redatto un manifesto che è il risultato di due mesi di lavoro, con cinque obiettivi da centrare. Il primo – Prenotazioni uguali a tutti gli altri, con un click – per poter ordinare e acquistare attraverso gli stessi canali riservati al resto del pubblico. Un servizio non gratuito, piuttosto con un costo che è identificato in base alla collocazione del posto del disabile all’interno della struttura. Poi, il secondo punto – Numeri democratici – per incrementare il numero di posti a disposizione dei disabili. Il manifesto poi prevede il terzo punto – Posti adeguati – per garantire visibilità e fruibilità allo spettatore, nel rispetto delle esigenze di sicurezza; Poi il manifesto presenta altri due punti: Basta segregazioni per permettere ai disabili di assistere allo spettacolo senza essere collocati in aree riservate, considerate discriminatorie e – Nuovi parametri di progettazione delle infrastrutture – per indurre alla revisione delle strutture destinate ai live secondo i principi della progettazione universale.

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