L’ex ministro del governo Draghi: “La transizione tardiva ci costerebbe più di quanto ci siamo impegnati a fare con il Green Deal”
“Le imprese in questa fase hanno ruolo decisivo, non solo nella lotta al contenimento del cambiamento climatico, ma anche per lo sviluppo e l’innovazione“. Questo è uno dei passaggi dell’intervento dell’ex ministro delle Infrastrutture del governo Draghi e direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini nel suo intervento al convegno ‘Come rendere concreta la Sostenibilità‘ organizzato da Sostenibile Oggi, in collaborazione con Adnkronos in corso al Palazzo dell’Informazione a Roma. Durante l’evento, strutturato in quattro panel, è stato presentato il sito Sostenibileoggi.it.
“L’Italia non si trova sul sentiero dello sviluppo sostenibileLo sviluppo sostenibile è l'approccio per raggiungere la crescita economica e lo sviluppo sociale senza esaurire le risorse naturali e garantendo il benessere delle future generazioni. Implica equilibrio tra esigenze presenti e future, considerando l'ambiente, la giustizia sociale e l'economia... Approfondisci, c’è tanto da fare“, ha aggiunto l’ex ministro, “restano alcuni anni al 2030 ma ora il tema è come accelerare sulla sostenibilità, come rendere la sostenibilità una possibilità per lo sviluppo“.
Giovannini ha inoltre aggiunto: “Il governo Meloni ha messo su carta che le politiche messe in campo sulla sostenibilità non daranno effetti nei prossimi tre anni, le previsioni poste nella Legge di bilancio sono di sostanziale stazionarietà, uguaglianza su politiche scolastiche, su povertà. Serve un cambio di passo e la direttiva europea sulla due diligence delle imprese e quella contro il greenwashingGreenwashing Il greenwashing è una pratica sempre più diffusa e criticata, in cui aziende e organizzazioni adottano una facciata di responsabilità ambientale, spesso per motivi di marketing, mentre le loro azioni reali possono essere in contrasto con i principi di... Approfondisci possono essere un grande impulso per il sistema economico“.
“Se il mondo trasforma la transizione climatica in occasione di superamento della stagnazione secolare, allora questo processo si avvertirà su Pil e investimenti, ma serve accelerare: fino al 2100, il Pil rischia di andare a zero con aumento di cinque gradi della temperatura media. In Italia se si smette di parlare di green jobs ma piuttosto si punta su una trasformazione totale della nostra economia, ci possono essere risultati anche entro il 2030. L’innovazione tardiva sarebbe più costosa della stessa transizione che ci siamo impegnati a fare“, ha concluso Giovannini.