Tempo di lettura: 2 minuti

Loading

In una delle aree più povere del paese sudamericano è concentrato l’85% del materiale indispensabile per l’elettrificazione dei trasporti

Era soprannominata “la Valle della miseria”. Ora invece è la casa del litio, con tutto ciò che ne consegue: nella Valle di Jequitinhonha, nello stato di Minas Gerais, terra rossa ricoperta di grigio, una delle aree più povere del Brasile, ora ferve l’attività: la zona stepposa è battuta da camion, apparecchi di estrazione perché ci sono riserve infinite di litio. 

Ovvero, la sostanza minerale più ricercata al mondo, l’elemento ritenuto indispensabile per il processo di elettrificazione dei trasporti, con la Cina che ne detiene la supply chain e quasi tutte le riserve a livello mondiale. L’85% delle riserve di litio del Brasile, che è il quinto produttore mondiale del minerale, si trova in questa regione. Così, le autorità locali, al fine di attrarre investitori stranieri, hanno lanciato con grande enfasi la Lithium Valley presso la sede del Nasdaq, il nuovo mercato tecnologico a New York. Diverse aziende di estrazione si sono messe in fila per accaparrarsi una fetta dell’ex valle della miseria.

Dall’inferno al paradiso? Non è esattamente così perché se sono arrivati investimenti, in una zona così povera, un flusso costante di danaro, è altrettanto vero che l’estrazione di litio presenta il conto all’ambiente, perché la lavorazione di questo tipo di materiale richiede un’ingente quantità di acqua e le riserve, come in questo caso, si trovano in zone ad alto tasso di siccità. Quindi, da una parte il progresso, la corsa all’elettrificazione che non può fare a meno di un elemento come il litio, ovunque sia situato. Dall’altro, le conseguenze sull’ambiente, nella difficile operazione che tiene assieme sia la ricerca, l’evoluzione, con il rispetto del pianeta. 

In Brasile, tra l’altro, l’estrazione del litio risale alla prima parte del Novecento, anche se un decreto del luglio dello scorso anno dell’ex presidente Bolsonaro ha liberalizzato il settore: nessun limite alle esportazioni.

Articoli correlati